Lucio Perego sul restyling del logo Peg Perego

Gianluca Vassalli
Un’intervista al Presidente di Peg Perego racconta come la nuova immagine parla del brand al mondo.
È stato un percorso lungo e molto interessante quello che abbiamo fatto a fianco di una delle più storiche e importanti aziende italiane: Peg Perego. Proprio in occasione del suo settantesimo anniversario, il brand ha presentato il nuovo logo, frutto del restyling a cui abbiamo lavorato insieme per oltre un anno. Abbiamo chiesto al dott. Lucio Perego, Presidente dell’azienda, di raccontarci le motivazioni, le aspettative che hanno accompagnato questo grande cambiamento e il riscontro che ha ottenuto.
Perché, dopo quasi vent’anni, Peg Perego ha scelto di rinnovare la sua brand identity?
L’ultimo restyling del logo Peg Perego risale al 2000, ben 19 anni fa. Dopo un periodo di tempo così lungo abbiamo avvertito l’esigenza di rinnovare la nostra brand identity per allinearla al nuovo posizionamento. Ad un livello profondo, che ha a che fare con la percezione del brand, il restyling doveva rimarcare l’affidabilità e il prestigio della marca e allo stesso tempo diventare contemporaneo, stiloso, trasversale. Davanti a un prodotto firmato Peg Perego il consumatore deve non solo riconoscere la storicità di marca ma anche avere la sensazione di un brand in linea con la moda e lo stile italiani. Per andare in questa direzione il restyling doveva rispondere ad un duplice obiettivo: da una parte la necessità di semplificare graficamente il logo senza perdere la sua identità, dall’altra quella di trovare un simbolo che potesse essere applicato negli spazi più ridotti, come ad esempio nelle etichette tessili e nelle ruote dei passeggini. Col tempo, magari dopo un periodo di affiancamento al logo principale, vorremmo che proprio questo pittogramma diventasse la nostra preziosa firma su tutti i giocattoli e prodotti prima infanzia.
Quali sono le esigenze comunicative e le direttive strategiche a cui risponde il restyling del marchio Peg Perego?
Premesso che dal punto di vista pratico il restyling doveva essere poter essere applicato in qualsiasi momento senza mettere in crisi i processi produttivi e la comunicazione, per noi era estremamente importante che il marchio non perdesse la sua riconoscibilità ed autorevolezza di comunicazione, ma sui prodotti doveva diventare sempre più una firma fashion. In collaborazione con la direzione artistica, sui prodotti tessili della prima infanzia abbiamo deciso di adottare un marchio tono su tono, in trasparenza, capace di integrarsi elegantemente nel design del prodotto dandogli un tocco di freschezza. Mentre nella comunicazione corporate il marchio mantiene il suo codice colore blu, tipico del mondo dell’infanzia. E poiché il Made in Italy rappresenta il principale valore di marca e la caratteristica distintiva di Peg Perego rispetto a tutti gli altri brand presenti sul mercato, il brand manual prevede che questo sia presente con la giusta rilevanza in tutta la comunicazione. Made in Italy per Peg Perego significa "continuare a fare solo ciò che si sa fare molto bene" e vale a dire continuare a coltivare il patrimonio di competenze della produzione italiana e arricchirlo con metodi di lavorazione moderni e all’avanguardia. In Italia, e forse ancora più all’estero, questo è un valore molto forte che ci viene riconosciuto e che la nuova brand identity ha rafforzato in termini di stile e design.
Come è stato accolto dal mercato questo importantissimo e delicato cambiamento?
In linea con la strategia di comunicazione, abbiamo introdotto il nuovo logo in maniera molto soft a partire dai nuovi prodotti e dalla comunicazione istituzionale. Da subito le nostre consociate e i distributori lo hanno apprezzato con grande entusiasmo, tanto da aggiornarlo tempestivamente anche nei loro strumenti di comunicazione digitale. D’altra parte i trade e i consumatori finali hanno accolto il nuovo logo senza alcuna difficoltà, e questo ci rende molto orgogliosi perché significa che siamo riusciti a raggiungere quell’obiettivo che ci eravamo posti all’inizio di questo percorso: non creare una disruption bensì lavorare in continuità col passato pur adottando un approccio più semplice e moderno. Ringraziamo il dott. Lucio Perego per le sue parole. Da parte nostra non possiamo che dire che è stato un onore e una grande soddisfazione aver contribuito al successo di questo cambiamento. Per noi è stata una sfida appassionante: prima di arrivare al risultato finale abbiamo portato avanti diverse strade, ragionamenti, soluzioni alla ricerca del giusto mix tra memoria storica e appel contemporaneo. Dal punto di vista grafico il concept si è tradotto in un delicatissimo lavoro sulle font e in una radicale semplificazione dalla forma e dei colori del logo. La grande novità è il pittogramma "compreso" nel logotipo: la lettera P infatti può isolarsi e, per la prima volta, vivere anche da sola all’interno di un cerchio blu. Ad un occhio attento però non sfugge che l’occhiello della lettera è a sua volta una P, identica alla prima per forma ma diversa per dimensione e colore: nasce così la doppia P di Peg Perego, destinata a diventare il segno distintivo della nuova identità di marca. Senza rinunciare alla sua riconoscibilità, il logo diventa più attuale, più fresco, dal sapore internazionale e la percezione globale si sposta da marchio storico a firma fashion: affidabilità e sicurezza quindi, ma anche Italian lifestyle.